lunedì 25 maggio 2009

Qualcun altro

Sarah aveva pranzato da sola. Lungo il tragitto che la portava a casa l'mp3 suonava un pezzo dei Cure: "Come sei prevedibile!!!!Adesso te ne starai per il resto della giornata a fantasticare", aveva sentenziato una vocina dall'interno.
A Sarah non interessava ciò che potevano pensare gli altri.
L'importante era che riuscisse a trovare almeno un momento nell'arco della sua giornata per riuscire ad evadere un po'.
A volte, la sera, non vedeva l'ora di coricarsi. Non perchè fosse stanca, ma perchè quell'insieme di piume, molle, cotone, era il "talamo" nel quale consumare: sogni, speranze, desideri, ansie, paure, frustrazioni.
Non le serviva NIENT'ALTRO.

QUALCUN ALTRO

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