lunedì 12 aprile 2010

Primavera

Pesanti inferriate,
come ad ingabbiare uno stormo di rondini,
in perenne migrazione.
Amica mia
ricordi quando potevamo correre
in mezzo al grano e ai papaveri rossi
nei pomeriggi di Maggio?
Batte più lentamente il mio cuore,
pesante,
si sta uccidendo.
Ogni sussulto è
sempre più
difficile.
Il riverbero del cielo
così azzurro
mi acceca.
Nutrirsi di tutto questo
per rafforzare lo
spirito
quando il corpo sorregge
un pesante scheletro.
Ho fame,
tanta fame
devo accettare di poter essere nutrita.
lascerò che la tua mano
si avvicini,
che si porti alla
mia bocca,
che riscaldi il
mio viso
e le mie mani
così fredde
ora..........
.

Nessun commento: